PROGRAMMA
Primogenito dei duchi di Palma e principi di Lampedusa, egli nacque a Licata
di Sicilia il 12 Settembre 1649. Già destinato da suo padre alla
corte di Spagna, rinunciava la primogenitura in favore del suo fratello
ed entrava fra i teatini di Palermo professandovi il 25 marzo 1666. Iniziati
gli studi filosofici a Messina, li proseguì, causa la sua malferma
salute, a Bologna, quindi a Ferrara e poi a Modena.
Nel 1670 era a Roma per lo studio della teologia che terminò a Palermo. Nel Natale del 1673 venne ordinato sacerdote. Per quarant’anni che egli visse in Roma, quasi sempre a S. Silvestro al Quirinale, si dedicò incessantemente allo studio della Liturgia romana, della Bibbia, della Storia ecclesiastica e dei SS. Padri. Alla profonda conoscenza delle lingue classiche egli unì lo studio di quelle orientali: arabica, etiopica, siro-caldea ed ebraica; quest’ultima egli l’apprese dal dotto rabino Mosè da Cave che egli convertì alla fede cristiana. Per i suoi studi, per le importanti ricerche compiute in archivi e biblioteche e per la pubblicazione delle sue opere (codices Tommasiani) egli fu celebrato anche dai protestanti, come uno degli uomini più dotti del suo secolo e resta, ancor oggi, specie nel campo della liturgia romana, un’autorità di primo grado.
Fu in rapporti scientifici coi celebri cardinali Bona, Casanatta, D’Aguirre, Colloredo e col Mabillon e i Maurini. Fu membro emerito dell’Arcadia la quale per molti anni ne commemorava annualmente la festa. Innocenzo XII lo nominò esaminatore del clero; fu uno dei quattro teologi con cui il card. Giovanni Francesco Albani volle consigliarsi prima di accettare il pontificato. Divenuto l’Albani papa Clemente XI, dopo averlo nominato consultore dell’Ordine teatino, teologo delle Congregazioni dei Regolari, dei Riti e delle Indulgenze, nonché qualificatore del Sant’Uffizio, nel concistoro del 19 maggio 1712 lo creò cardinale-prete del titolo dei santi Silvestro e Martino ai Monti.
La porpora non mutò il
suo tenore di vita; esemplare di umiltà, di mortificazione, di zelo
e di carità, insegnava il catechismo ai bambini del suo titolo,
ne soccorreva i bisognosi e vi introdusse severe riforme liturgiche fra
le quali l’uso del canto gregoriano. Moriva dopo appena sette mesi
di cardinalato il I Gennaio 1713. Per sua volontà la sua salma fu
tumulata nella chiesa del suo titolo dove tuttora si venera. Fu beatificato
da Pio VII il 5 giugno 1803.
La sua festa si celebra il 3 Gennaio. Il Beato
Tomasi è il celeste Patrono degli studenti dell’Ordine teatino.
I nostri lettori ricorderanno le grandi manifestazioni religiose e civiche che la Sicilia, specie nelle città di Palermo, Agrigento, Torretta, tributò al Beato nella ricorrenza del terzo centenario della sua nascita (1949). Solo ci resta pregare il Signore che voglia glorificare ancor più il suo servo con quelle straordinarie manifestazioni della sua potenza per cui il Tomasi possa raggiungere i supremi onori degli altari.
Teatini Illustri, Beato Giuseppe M. Tomasi,
F. Andreu C.R.,
da “La voce di S. Gaetano” Genn. ’52.
Ad Missam “In Festo Sancti Joseph Maria Tomasi”
ROMA sabato 3 gennaio 2009,
Basilica di Sant’Andrea della Valle –
piazza Sant’Andrea
della Valle